Nell’era digitale sembra sempre più difficile discernere la fantascienza dalla realtà, soprattutto con l’arrivo delle smart city.
Al contrario di quanto si possa immaginare, però, le smart city non sono quelle città futuristiche, con robot e macchine volanti, in stile Futurama!
In realtà, una smart city si caratterizza, principalmente, per la pianificazione urbanistica e infrastrutturale del tessuto urbano. Al suo interno, vengono impiegate le Information and Communication Technology (ICT) e le nuove metodologie nei campi mobilità, ambiente ed efficienza energetica, al fine di migliorare la qualità della vita in generale e soddisfare le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni.
Il concetto di città intelligente è correlato all’utilizzo delle ICT, del capitale sociale e di quello ambientale, utili per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità e competitività, tipici delle città odierne. Per gli stessi motivi, in una smart city, si ricercano le migliori soluzioni disponibili anche per la mobilità e la sicurezza.
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Cosa significa il termine "smart city"?
Una città viene definita intelligente quando gli investimenti effettuati in infrastrutture assicurano uno sviluppo economico sostenibile e un’alta qualità della vita. Vediamo quali sono i vantaggi più significativi delle smart city:
- maggiore efficienza nello svolgimento di diverse operazioni;
- protezione per gli investimenti e miglior servizio per i Clienti;
- gestione efficiente del traffico;
- potenziamento di determinate aree urbane, negozi e ristoranti;
- potenziamento della connettività per favorire la nascita di nuovi business;
- potenziamento del sistema di trasporto pubblico;
- riduzione del consumo di energia e aumento della produttività.
Le sei aree principali per le smart city sono: economia, mobilità, sicurezza, educazione, mezzi di sussistenza e ambiente. Effettivamente, nel mondo esistono già delle smart city che sono in grado d’incrementare la mobilità, la cura per la salute, la pubblica sicurezza e la produttività.
Smart city, poi, significa anche dotare cittadine e cittadini di una connessione WiFi libera, di auto a guida autonoma in strade con incroci regolati da semafori intelligenti, infrastrutture dotate di un alto livello di tecnologia, ecc.
Significa mobilità sostenibile, grazie all’utilizzo di car sharing, bike sharing o auto elettriche. Grazie al supporto dell’Internet of Things (IoT), ovvero l’Internet delle Cose, è più facile migliorare la qualità di vita dei residenti, fare business e garantire la sostenibilità ambientale.
Le 10 soluzioni che rendono una città davvero intelligente
Secondo la società Seedwind, specializzata in ingegneria ambientale, aerospaziale e delle telecomunicazioni (TLC), per considerare una città davvero “intelligente” è necessario che questa assicuri il rispetto di dieci punti. La città deve:
- dotarsi di parcheggi pubblici intelligenti;
- fornire ai cittadini una connessione WiFi libera per consentire loro di prenotare parcheggi online favorendo, così, l'eliminazione delle code.
- recuperare i biogas dalle discariche e usarli come fonte di energia;
- costruire edifici green a basso impatto ambientale;
- gestire efficacemente le aree verdi;
- sviluppare le telecomunicazioni digitali;
- sfruttare le energie rinnovabili, diminuendo la dipendenza dalle fonti fossili e dalle reti esterne.
- dotarsi di sistemi informatici per il monitoraggio dei consumi;
- adottare soluzioni di car sharing;
- responsabilizzare i cittadini spingendoli verso un impegno condiviso;
- utilizzare energia pulita.
Un altro punto che sottende i precedenti è, ovviamente, la riduzione del digital divide. Non è possibile implementare le tecnologie tipiche delle smart city se una larga fetta della popolazione non ha accesso a Internet e alle ICT.
Quali sfide affronteranno le città del futuro?
La maggior parte delle iniziative smart è guidata da cattive intenzioni perché esse si muovono al confine tra il dominio pubblico e quello privato.
I centri urbani, da sempre, rappresentano il cuore del progresso economico e tecnologico. Difatti, una città competitiva facilita le aziende e il comparto industriale nella loro crescita produttiva, portando prosperità. Le aziende, dopotutto, ricoprono un ruolo attivo e di estrema importanza.
La crescente domanda di smart city rappresenta un’opportunità di trasformazione della società; basti pensare che entro il 2030 due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città. Abbiamo, dunque, tutti bisogno di abbracciare soluzioni smart per fronteggiare l’aumento della competitività nel mondo urbano. Peraltro, il settore pubblico e quello privato dovrebbero collaborare e godere insieme dei benefici delle smart city, assicurandosi che queste non si trasformino mai in “ghost city“.
La collaborazione fra pubblico e privato, d’altra parte, è indispensabile affinché vengano affrontate al meglio le criticità tipiche delle smart city, come le questioni legate alla privacy.
I benefici di una smart city
La crescita delle smart city dà al settore privato l’opportunità d’instaurare con i governi delle partnership prospere e reciproche.
Il loro aiuto può rilanciare l’economica, creando nuove opportunità per il settore privato e attraendo gli investitori. Ovviamente, ai governi spetta il compito di creare la domanda e ai cittadini d’incrementare le loro competenze digitali.
I 4 modelli di smart city
Krishna Jayakar, professore di telecomunicazioni alla Penn State University (Stati Uniti), insieme a un gruppo di colleghi ha analizzato 60 programmi municipali con l’obiettivo d’identificare i principali modelli di smart city.
Dall’analisi comparativa dei progetti implementati a livello mondiale, sono emerse quattro grandi categorie di città intelligenti. L’applicazione di un modello piuttosto che un altro è legata alla realtà della singola città. Scopriamo quali sono i quattro modelli individuati:
- modello essential services: le città che lo adottano sono caratterizzate, nei programmi di gestione delle emergenze, dall’uso delle reti di telecomunicazioni e dai servizi di assistenza sanitaria digitale. L’investimento economico di queste smart city è quindi mirato all’attuazione di programmi smart ben scelti. Applicano il modello essential services, ad esempio, le città di Tokyo e Copenaghen;
- modello smart transportation: le città densamente popolate, che hanno necessità di gestire in modo più ottimale il traffico, si ritrovano ad affrontare quotidianamente problemi relativi al sovraffollamento nelle strade o nei mezzi pubblici. In queste città si sviluppano iniziative dedite al controllo della congestione del traffico, attraverso ad esempio i trasporti pubblici intelligenti, il car sharing e/o le auto a guida autonoma. Esempi concreti sono Singapore e Dubai;
- modello broad spectrum: viene applicato dalle città che privilegiano soluzioni intelligenti per i servizi urbani, come la gestione dell’acqua e dei rifiuti, e il controllo dell’inquinamento. L’applicazione del modello broad spectrum richiede una grande collaborazione da parte della società civile. Tra gli esempi citiamo Barcellona e Pechino;
- modello business ecosystem: l’obiettivo principale è quello di avviare l’attività economica sfruttando il potenziale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Di conseguenza, le città che applicano questo modello pongono molta attenzione ai programmi di formazione delle competenze digitali, nella prospettiva di creare una forza lavoro qualificata e promuovere le imprese ad alta tecnologia. Tra le città che lo applicano troviano Amsterdam ed Edimburgo.
Smart city: esempi
Fra le smart city più importanti del mondo ci sono due capitali europee e una città canadese.
Al primo posto c’è Vienna, che ha sviluppato, per esempio, un sistema di semafori intelligenti che, grazie ai sensori di movimento, riconosce le persone e riesce a capire se stanno per attraversare la strada.
Al secondo posto in classifica c’è Londra, che si è dotata di una roadmap digitale con focus sulle smart city e i benefici che i cittadini possono trarre da tecnologia e innovazione. Ad esempio, nel quartiere di Canary Wharf e nel centro commerciale Westfield viene impiegata la tecnologia Pavegen che trasforma in energia elettrica i passi delle persone sulla pavimentazione. La terza smart city è Saint Albert, una piccola città del Canada, che ha sviluppato un piano con ben 22 campi strategici e innovativi.
Per quanto riguarda l’Italia, rimandiamo all’articolo Quali sono le smart city in Italia? La top 10.
Come saranno le smart city del futuro?
Già oggi, le smart city sono connesse tra loro e, in futuro, tutte le città diventeranno ecosistemi intelligenti connessi con governi, mondo del business e cittadini, così da facilitare il decision-making e l’innovazione.
Ciò significa che sempre più persone avranno accesso alle informazioni e saranno in grado di risolvere i continui cambiamenti urbani e migliorare lo stile di vita e di lavoro. Se guardiamo le cose dalla giusta prospettiva, anche i governi provvederanno a trovare soluzioni, le aziende collaboreranno e i cittadini diventeranno i co-sviluppatori delle città.
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