Una nuova moda è spopolata tra le città moderne del mondo: quella della smart city, la cosiddetta “città intelligente”.
La smart city è un aggregato urbano che raccoglie dati e fa uso di innovazioni tecnologiche al fine di migliorare la vita dei cittadini e gestire le risorse in maniera ottimale. Nonostante gli indubbi vantaggi derivanti da digital transformation e tecnologia IoT (Internet of Things), anche in Italia vige un forte dibattito circa la tutela della privacy della cittadinanza. In questo articolo del JOurnal vediamo quali sono i numerosi benefici delle smart city e perché, nonostante questi, permangono dei dubbi.
I VANTAGGI DELLE SMART CITY
EFFICIENZA
SICUREZZA
AMBIENTE SOSTENIBILE
Di elevata importanza, soprattutto attualmente data l’elevata sensibilità al tema in questione, è la circostanza secondo la quale le smart city aiutano l’ambiente diventando delle città più sostenibili. Ad esempio, sempre con riferimento a Zenon, è possibile gestire e ottimizzare impianti di energia rinnovabile, rendendo anche più facile la gestione delle risorse distribuite.
UN MONDO PIĂ™ DIGITALE
INTERNET OF THINGS
L’internet delle cose è un sistema di tecnologie volte alla connessione ottimizzata fra apparati ed è l’innovazione che più di ogni altra sta contribuendo a trasformare le città . Oltre ai tradizionali computer e smartphone, oggi integra anche oggetti di uso quotidiano, dai dispositivi indossabili a quelli di assistenza alla guida.
L’applicazione di IoT può coinvolgere praticamente qualsiasi aspetto della vita urbana: servizi pubblici, smaltimento razionale dei rifiuti, illuminazione pubblica adattiva, e-commerce e reverse logistic, mobilità intelligente, domotica.
Il passaggio tecnologico alla smart city si è verificato sostanzialmente grazie alla possibilità di tradurre grandi pacchetti di informazioni (big data) in un miglioramento in tempo reale dei servizi urbani.
Il Garante per la protezione dei dati personali, in passato, ha giĂ messo nero su bianco le questioni da attenzionare in merito al largo impiego di queste tecnologie:
- rischi relativi alla qualitĂ e affidabilitĂ dei dati;
- prevenire un invasivo monitoraggio dei comportamenti;
- impedire la vendita a terzi dei dati personali.
LE CRITICITĂ€ DELLE SMART CITY
Nonostante i vantaggi, nella popolazione rimangono delle resistenze a proposito della privacy. Il motivo è semplice: l’intero concetto di smart city ruota attorno alla raccolta e all’elaborazione di dati.
Un rapporto del World Economic Forum, in collaborazione con Deloitte, analizza le interviste fatte agli esperti e funzionari delle 36 CittĂ Pioniere tra il gennaio e marzo 2021 e, sulla base di alcuni parametri, evidenzia i punti deboli che accomunano le smart city nei temi di privacy e accessibilitĂ :
- solo il 17% delle cittĂ che hanno partecipato al sondaggio valuta l'impatto sulla privacy prima di utilizzare nuove tecnologie;
- meno del 50% delle CittĂ Pioniere utilizzano procedure che assicurino che le tecnologie messe a disposizione siano accessibili ai cittadini anziani o alle persone con limitazioni fisiche;
- solo il 15% delle città ha integrato il proprio portale "open data" con l’infrastruttura di dati della città , al fine di rendere la città veramente accessibile;
- la pandemia Covid-19 ha messo in evidenza le debolezze in termini di connettività . Ha posto inizio al tele-lavoro e all’istruzione a distanza, ma molte città non sono riuscite facilmente a far fronte a tale cambiamento.
LA SPINTA DELLA PANDEMIA ALLE SMART CITY
LA PRIVACY NELLE SMART CITY
IL FUTURO DELLE SMART CITY IN MANO ALLE REGOLE SULLA PRIVACY
SENZA COMPLIANCE NON CI SONO CITTĂ€ INTELLIGENTI
Sono due i principali problemi di compliance relativi alle smart city: le amministrazioni pubbliche devono garantire da un lato il rispetto delle norme sulla privacy, dall’altro che i dati personali raccolti vengano protetti. L’applicazione dei massimi standard di cybersecurity è quindi una condizione necessaria dell’evoluzione verso le smart city.
Sono diversi i regolamenti europei che negli anni hanno posto le fondamenta per un piano di sicurezza informatica, ma solo di recente l’Italia si è apprestata a recepire le normative. Nel giugno 2021, in particolare, il governo Draghi ha istituito l’Agenzia Nazionale di Cybersecurity, con il compito di coordinare iniziative e attività e diffondere la cultura della cyber-safety.